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Allestimento - Exhibition Design - Scenografia - Lighting

Cantata per la festa dei bambini morti di mafia

Autore

Luciano Violante

Regia

Geppy Gleijeses

Musiche

Franco Battiato

Scenografia e Video ambiente

Paolo Calafiore

Festival delle Ville Vesuviane

Villa Campolieto, Ercolano 1996

Foto

Federico Riva

Abstract

La voce della narratrice (Regina Bianchi), appare dal buio seduta su un grande tassello di un cretto di pietra lavica un luogo lontano, distopico, spazzato via del vento del mare e da echi di voci di bambini che giocano a rincorrersi. Volti, colori, dedali e mosaici policromi come usciti dalla tavolozza di Guttuso si fanno liquidi e trascolorano nel bianco abbacinante della luce. La crosta della sciara si spacca, e nel bianco un fiotto di sangue appare, scorre, scivola e scompare nella luce.

Rassegna stampa

La mafia sconfitta dal vento

Ecco allora, che inperfetta sintonia con il viaggio metaforico e salvifico immaginato da Violante – la scena di Paolo Calafiore – trascorrono dal nero totale a un bianco altrettanto “estremo”.  E, per giunta quel viaggio risulta ulteriormente sottolineato ed esaltato attraverso la proiezione sul fondale…

Enrico Fiore, Il Mattino (22 Luglio 1999)

Il lutto per i bambinisbranati dalla mafia

E nel viaggio - premio di contrapasso dei bambini morti c’è a volte la scoperta del mare o l’impatto con la realtà dei traffici, degli appalti, dei “pupari” violenti e delle ipocrisie, mentre scorrono in proiezione pitture deformate di Guttuso o cretti rossi diBurri, lasciando posto in extremis a un barlume di fiducia per un vento che spazi via il marcio, e la scenografia di Paolo Calafiore si fa di colpo immacolata, ma un fiotto di sangue deturpa la metamorfosi visionaria.

Rodolfo Di Gianmarco, La Repubblica (29 Luglio 1996)